Ciao a tutti, sono Anastasia e il 2 Agosto sono partita per un exchange year negli USA, precisamente nello Utah. Ho creato questo blog per avere un ricordo di questa esperienza una volta finita e, perché no, per aiutare i futuri exchange students. Spero vi piaccia!

giovedì 24 agosto 2017

FIRST DAY OF SCHOOL

Ciao a tutti, 
ieri ho scritto un post sul mio primo giorno di scuola, ma la wifi non funzionava e non ho potuto pubblicarlo, quindi lo pubblico ora...


Oggi, 22 Agosto, è stato il mio primo giorno di scuola (esatto, ora posso ufficialmente dire di essere una senior alla Skyridge High School) e quindi ho pensato di scrivere un post a riguardo per farvi sapere come è stato per me.

Ma prima ecco a voi una piccola introduzione.
Come funziona la scuola americana? Vi avverto: se state pensando che assomigli anche minimante alla scuola italiana, vi sbagliate. Vi troverete davanti a professori più disponibili (soprattutto se siete exchange students), a classi molto più attrezzate, a delle materie totalmente diverse (molte delle quali non molto sensate), ma soprattutto sarete costretti a cambiare classe ad ogni ora perché, se non lo sapevate, è cosi che funziona in America: l’aula è del professore, non della classe e, cosa ancora più strana, gli studenti possono scegliere le classi da frequentare e le classi, nella maggior parte dei casi, non sono composte da persone della stessa età perché qualsiasi studente di qualsiasi anno può scegliere qualsiasi materia (con qualche eccezione).

Detto questo…
Questa mattina mi sono svegliata alle 6:30 per arrivare a scuola in anticipo (la mia scuola inizia alle 7:45), dato che dovevo già cambiare due classi (sì, lo so, sono una persona che non cambia idea facilmente) e devo dire che mi sentivo molto in ansia, forse anche più del giorno in cui sono partita. Arrivata a scuola ho iniziato a guardarmi intorno e mi sentivo spaesata, credo che questo sia per il fatto che la scuola ha il triplo degli studenti della mia scuola italiana ed è circa il quadruplo più grande, ma poi la mia giornata è iniziata e mi sono sentita subito meglio. Oggi ho avuto chemistry, del tempo libero tra il primo e il secondo period, newspaper, sports medicine e poi allenamento con il team di cross country (sì, ho avuto la bellissima idea di suicidarmi correndo per la squadra della scuola). 
Ok, avete presente le persone che dicono che la scuola negli US è molto più facile? Ecco, non vorrei tirarmela, ma ho il presentimento che abbiano ragione. Non starò a spiegarvi cosa ho fatto in ogni classe, perché sto scrivendo un post su un blog e non la divina commedia, ma se siete interessati potete chiedere, come ha scritto il mio prof di newspaper nel programma che ci ha dato “I promise: I won’t bite”.
Il momento più difficile è stato di sicuro il pranzo: dato che io e la mia superiore intelligenza ci siamo scordate di chiedere il numero di telefono alla host sister con cui avremo dovuto pranzare, ho passato circa dieci minuti immobile in un angolino nel tentativo di trovare delle persone che sembrassero simpatiche per socializzare e devo dire che il mio radar funziona perché ho trovato delle persone molto simpatiche e socievoli, di cui non ricordo assolutamente il nome, che mi hanno chiesto di pranzare con loro anche domani. (Se qualcuno se lo fosse chiesto alla fine la mia host sister mi ha chiamata per sapere dove ero e se andava tutto bene quindi ora ho il suo numero).
Questo post sta diventando leggermente troppo lungo quindi parlerò di un’ultima cosa: il mio allenamento con il team di cross country, che non è stata esattamente una passeggiata con il cagnolino in riva al mare…ho dovuto correre per molto più di quanto abbia mai fatto in tutta la mia vita, a 1400 slm e con circa 30 gradi. Nonostante questo è stata la parte migliore della giornata: essere in un team è una cosa stupenda e gli americani hanno uno spirito di squadra che non è nemmeno paragonabile al nostro: quasi tutti si sono presentati e mi hanno fatto domande, talvolta non particolarmente intelligenti (“ma in Italia parlate francese?” O “ma la Germania è in Italia?”) sul mio paese di origine, quindi mi sono fatta nuovi amici e sono felice.
Per concludere, il consiglio del giorno è: buttatevi. Non sapete se chiedere una cosa o no? Chiedetela. Non vi ricordate il nome di una persona che si è presentata tre secondi fa? Richiedeteglielo, probabilmente nemmeno lui/lei ricorderà il vostro. Non abbiate paura di fare qualcosa perché sembra spaventosa, fatela e basta.


2 commenti:

  1. Mi consola sapere che anche tu non ricordi neanche un nome, sarà perché sono nomi americani, sarà perché lo pronunciano in una maniera assurda, ma io ti giuro ricordo solo quello di mia sorella...

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